lunedì 18 marzo 2013

Uno di quei giorni

Ci sono dei giorni nella nostra vita in cui tutto appare ancora più nero di quello che è. 
La gente ti chiede come stai, e tu, per pura convenzione sociale rispondi "Bene grazie."
Se dovessero leggerti dentro vedrebbero quello che si muove in fondo alla tua anima.
In questi giorni, la verità è che vorresti solamente sprofondare nel buco più nero. 
Ti senti affogare, ti manca l'aria, e senza rendertene conto, ti metti a boccheggiare perché sei in debito di ossigeno. 
Dentro di te senti come se qualcosa non va. Non sei tranquillo, anzi, hai quasi delle crisi di panico. È come se ti avessero chiuso in una bara, e, con le unghie e i pugni, cerchi di sfondarne il coperchio. Ma una volta rotto, dovresti scavare e cercare di non soffocare in mezzo a metri e metri di terra che ti sovrastano.  Quindi,  oltre ad essere rinchiuso dentro una scatola, sai perfettamente che sopra di te la terra ti schiaccerebbe con il suo peso, qualora tu dovessi riuscire a rompere la bara che ti rinchiude... Sepolto vivo... che bella sensazione. Nessuna via di fuga. Sei completamente solo con te stesso, e, il tempo che ti resta non è un regalo, ma solo una lenta agonia che ti porterà verso la fine più ovvia.
Strilli, hai paura, vuoi essere tirato fuori da quel buco. Ma nessuno ti può sentire. Nessuno passa di li. Sei completamente solo, nel buio più nero.
Il tuo cuore alterna momenti in cui sembra che sia li li per fermarsi a momenti in cui ti batte all'impazzata.
Non lo controlli, è, semmai,  il contrario.
Dentro di te non vedi speranza, ma solo disperazione e una gran voglia che tutto questo finisca presto. Chissà per quanto ancora durerà l'aria prima che sopraggiunga la morte per asfissia .
Ti appelli alle tue divinità e una sola domanda ti viene da fare... perché mi hai abbandonato? 
Come se tutto ciò non dovesse bastare ad un certo punto, senti che la tua piccola e angusta scatola comincia a riempirsi di acqua.
Gelida e inesorabile un pò alla volta riempie tutto.
Le tue membra si paralizzano, e la respirazione ti diviene ancora più difficile. 
Anche quel poco tempo che avevi a disposizione, sarà velocemente consumato dal nero liquame che riempie la tua tomba.
Il livello dell'acqua si alza, e, il freddo sempre più ti entra nelle ossa.
Piangi e urli la tua disperazione. 
Ora sei completamente immerso.
Ora l'unico rumore che senti, è il battito del tuo cuore.  Ritmico, regolare, però sempre più lento. 
Sai che non potrai trattenere il fiato per molto tempo ancora... la fine è vicina.
Sei solo, al buio, al freddo.
A un passo dalla morte e con un senso di disperazione, non vedi l'ora che tutto finisca alla svelta...
Ti lasci andare,  e mentre l'acqua ti entra nei polmoni, speri solamente di non soffrire troppo.
Sono questi i momenti in cui la vita ti passa davanti.  Pochi istanti che però hanno la stessa durata della tua vita precedente.
"Addio,  ora vedremo se dall'altra parte si sta meglio. La nera signora è venuta a prendermi. Vado subito,  non è bene fare aspettare una donna"...

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