sabato 13 agosto 2011

Riflessioni sulla banchina...


Ciao, sono qua a Rapallo.
Il lungomare pullula di vita. Coppiette che si scambiamo silenziose promesse con il sapore dei loro baci, famigliole che passeggiano felici, gruppi di ragazzi che sghignazzano, ecc... Ma nonostante tutto questo marasma c'è qualcosa che non va. Ho i miei amici, che sono a casa a guardare la tv, sto passando con loro dei bei momenti, e mi sto divertendo, ma c'è qualcosa che manca... Tu.
Dove sei? So che ti nascondi da qualche parte solo che proprio non riesco a vederti. Magari mi stai chiamando ma non riesco a sentirti. Non so che cosa mi riservi il futuro, forse perché non sei contemplata, eppure so che ci sei. Devi esserci da qualche parte. Sai, oggi ho letto una parte del simposio di Platone...
Se devo essere sincero io immagino per le nostre anime una storia diversa. Anche noi, forse, eravamo una delle creature che Zeus ha diviso, ma noi eravamo le uniche diverse perché le nostre metà erano sempre in una sana competizione. Si faceva a gara a chi donava di più all'altra. Senza aspettarsi nulla in cambio. Solo per il gusto di farlo. Erano felici,  e, anche se si completavano l'un l'altra, non facevano dipendere la loro felicità dalla presenza dell'altra. Quest'ultima era solo quello che personalmente amo definire un valore aggiunto. Quando sono state separate, forse, le nostre metà non sono state così tristi perché sapevano che, prima o poi, si sarebbero riviste, e allora, solo in quel momento, il gioco sarebbe ricominciato come è stato in principio...
Sarà bellissimo, perché so perfettamente che potrei - anzi, sicuramente potrò - darti il meglio di me. Il meglio che meriti.
Non dico di essere migliore rispetto ad altre persone. Non mi reputo così superiore. Ma credo di sapere quello che dico quando affermo di essere felice così come sono, ed è già un passo avanti rispetto a molte persone che mi circondano. E allora perché non darti parte di quella felicità che mi manda avanti in ogni singola giornata che vivo?
Come mai non ci sei tu qui con me? Chissà quante volte ci siamo visti e, addirittura, anche parlati? Mi ricordo che, una volta, lessi di quelle bellezze da secondo sguardo, quelle persone che non noti subito ma che, come le lucciole, brillano solo nel buio. Le noti solo nell'oscurità più totale e, nel tuo caso, non ti ho trovata solo perché non è ancora calata la luce.
La cosa peggiore sarebbe se tu mi avessi già trovato ma io non mi fossi accorto di nulla. Come direbbero i dodo di ice age, SCIAGURA A VOI. SCIAGURA A VOI. Che bel casino. La vita è una giostra e sto aspettando te per dividere quel posto. Quante volte avrei voluto risentire cosa si prova a donare un pò di quel calore che sento? Quante volte avrei voluto avere l'occasione di mostrarti che il mondo è bello perché cominceresti a vederlo anche con i miei occhi.
Che altro ti posso dire?
Non mi viene in mente nulla per il semplice fatto che, dietro di me, ci sono tre tipi che hanno appena rimorchiato tre ragazzine... Ok.... Sono andati... Non sai in quanti abbracci mi sono perso, non sai quanti sapori di baci hanno sentito le mie labbra e, se tutte queste cose hanno avuto significato per me, chissà cosa accadrà quando ci rivedremo.
Voglio che le mie braccia siano per te un rifugio sicuro.

Sarà meglio che mi alzi da questa banchina.

ora comincia a fare freddo.
A presto.
(spero)